La Juventus A, cioè la prima squadra, batte 1-0 la Juventus B, ovvero la Primavera, con il risultato di 1-0.
La partita dura 70 minuti: come di consueto a Villar Perosa il pubblico invade il campo con largo anticipo sul fischio finale, i giocatori vengono spogliati (letteralmente) e comincia la grande festa in campo, tra firme di autografi e strette di mano.
Bastano comunque 70 minuti a Massimiliano Allegri per avere le sue risposte: nel primo tempo il tecnico livornese si presenta con il 4-3-1-2 che prevede Coman alle spalle di Zaza e Mandzukic, Rugani-Chiellini coppia difensiva, titolari sulle corsie e la soluzione più appetitosa, Pogba schierato in regia.
E’ una Juventus brillante, che però fatica a concretizzare: Zaza si danna l’anima ma una volta Audero gli dice no, un’altra lo ferma il palo.
Il portierino indonesiano ferma anche Vitale (schierato con i “grandi”) appena prima che Pogba delizi la platea di Villar Perosa con un sinistro a giro da fuori area che si infila all’angolo.
Rimarrà l’unico gol della partita; nel secondo tempo Allegri cambia tutti e imposta la Juventus con il 3-4-1-2.
Barzagli-Bonucci-Caceres, probabilmente la difesa che giocherà contro l’Udinese, davanti a Neto che lascerà poi posto a Rubinho; Isla e il giovane Andrés Tello larghi a centrocampo, Padoin a fare da playmaker con Macek al fianco, Pereyra trequartista puro e Dybala che gira attorno a Llorente (subentrato nel primo tempo per una botta subita da Mandzukic).
E’ Dybala a farsi notare maggiormente; l’argentino ha voglia, conclude due volte senza trovare il bersaglio e assiste Llorente che non premia il suo assist.
Isla e Tello si muovono tanto sulle fasce, la Juventus A controlla sempre il pallone ma l’unica parata del secondo tempo è di Rubinho, che devia con i pugni un velenoso sinistro di Clemenza.
Appena dopo che Vitali, terzo portiere della Primavera, ha anticipato Pereyra lanciato in area dal velo di Dybala, il pubblico decide che la partita è finita.
Vince la prima squadra, al di là del risultato Allegri è soddisfatto e domenica si fa sul serio. Fonte ilsussidiario.net
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